Estero
Tutto quello che c’è da sapere sulle elezioni tedesche
Davide Mazzotta 23/02/2025

Con oltre 80.000.000 di abitanti la Germania è il paese più popoloso dell’Unione europea, i suoi equilibri politici si riflettono non solo nella politica interna tedesca ma fortemente anche nella politica di tutta l’UE.
Oggi al voto sono chiamati circa 60.000.000 di tedeschi, le elezioni si tengono in anticipo per via della crisi del governo Scholz.
Esaminiamo quali sono i principali partiti, cosa dicono i sondaggi e cosa guardare attentamente questa sera durante lo spoglio elettorale.
Ascesa dell’estrema-destra
Un primo importante focus da fare è sul partito AFD, partito neonazista che ha iniziato la campagna elettorale spedendo dei biglietti di deportazione ai cittadini con cognomi stranieri.
È successo pochi mesi fa, quando migliaia di cittadini con cognome straniero hanno trovato nella cassetta postale un volantino che aveva le sembianze di un biglietto aereo. Una sorta di gadget firmato “Afd” in cui era presente un Qrcode che rimandava al programma del partito di estrema-destra e in cui era scritto: “Solo la remigrazione può salvare la Germania”.
Per questo motivo la polizia tedesca ha aperto un’indagine per “sospetto incitamento all’odio”.
Contemporaneamente a tutto ciò Elon Musk ha twittato sul suo social “X” (ex Twitter): “solo AFD può salvare la Germania”.
Insomma non c’è da essere stupiti di come un membro dell’amministrazione Trump, che fa il saluto romano in mondovisione, tifi per i neonazisti tedeschi. È tutto molto chiaro e lineare.
Lo stesso miliardario è tornato nelle ultime ore a fare un nuovo post in favore di AFD.
Il partito di estrema-destra tedesco non è da sottovalutare, da anni vari esponenti sminuiscono le responsabilità di Hitler nella Shoah e alcuni addirittura ripudiano il ricordo di quanto avvenuto: come ad esempio nel 2019 quando durante la cerimonia commemorativa per le vittime della Shoah i parlamentari della Baviera di Afd hanno lasciato l’aula, rifiutandosi di presenziare.
Sempre da Afd è arrivata la critica al monumento che ricorda le vittime della Shoah e la proposta di avere classi separate per bambini con disabilità.
Insomma, il mondo a cui fa riferimento il partito di estrema-destra guidato Alice Weild è molto chiaro, è lo stesso mondo che ha portato all’elezione di Trump negli Stati Uniti, di Meloni in Italia e al boom dell’estrema-destra di Le Pen in Francia.
Cosa c’è di preoccupante questa volta?
Il partito di centro-destra tedesco (la CDU) ha sempre preso nettamente le distanze da AFD, rifiutandosi da sempre di formare un governo col partito di estrema-destra poiché “fuori dall’arco democratico”.
Questa ad esempio è una netta differenza rispetto all’Italia, dove il principale partito di centro-destra (Forza Italia) da sempre ha stretto alleanze e formato governi con i partiti di estrema-destra (Fratelli d’Italia e Lega).
Tuttavia questa volta le cose sembrano complicarsi per due motivi:
1) AFD secondo i sondaggi otterrà circa il 20% dei voti, raddoppiando le preferenze rispetto le scorse elezioni e soprattutto diventando per la prima volta nella storia tedesca il secondo partito del paese. Al primo posto secondo i sondaggi arriverebbe proprio il centrodestra (CDU) con circa il 30% dei voti (aumentando di circa il 5% rispetto le scorse elezioni).
Sembra evidente dunque come la Germania si sia spostata fortemente a destra negli ultimi anni, con un aumento di ben il 10% per i neonazisti.
2) Per la prima volta nella storia CDU e AFD poche settimane fa hanno già votato insieme una legge che propone forti restrizioni sul tema dell’immigrazione.
Questo ha fatto saltare il cosiddetto cordone democratico, ovvero il patto storico fatto da tutti i partiti (dal centro-destra alla sinistra) di escludere e isolare AFD.
Secondo molti, questo voto della CDU è stato un chiaro segnale di apertura verso AFD per la possibilità di formare un governo insieme a seguito delle elezioni.
Gli altri partiti invece?
Attualmente il governo della Germania è formato dai partiti: SPD (centro-sinistra), I Verdi (fortemente europeisti ma senza una forte appartenenza né a destra né a sinistra), FDP (i liberali di centro).
SPD alle scorse elezioni ottenne il 26%, secondo i sondaggi questa volta otterrà il 15%,
I Verdi alle scorse elezioni ottennero il 14%, secondo i sondaggi questa volta otterranno il 13%,
FDP alle scorse elezioni ottenne il 9%, secondo i sondaggi questa volta otterrà tra il 4% e il 5%.
Soglia di sbarramento
In Germania la soglia di sbarramento è molto alta (5%), ciò vuol dire che un partito per poter accedere al parlamento federale tedesco deve ottenere almeno il 5% dei voti (salvo la vittoria in almeno 3 collegi uninominali che però difficilmente si riesce ad ottenere senza arrivare intorno al 5%).
Proprio per questo motivo ad esempio il destino dei liberali centristi è appeso ad un filo: un risultato come 4,9% li terrebbe fuori dal Parlamento tedesco; appena uno 0,1% permetterebbe loro la rappresentanza parlamentare.
Boom delle ultime settimane della sinistra radicale.
Nelle ultime 2 settimane i sondaggi hanno evidenziato un trend interessante: l’aumento del partito di sinistra radicale DIE LINKE, appena un mese fa tutti i sondaggi lo davano intorno al 4,5% (dunque sotto la soglia di sbarramento), da settimane ormai ha iniziato a crescere superando il 6%.
Possibile che la forte mobilitazione anti-AFD che c’è stata nelle piazze tedesche negli ultimi giorni di campagna elettorale, abbia favorito il partito DIE LINKE, un trend che potrebbe accrescersi ancora di più nelle urne.

Centinaia di migliaia di persone scese in piazza in Germania contro AFD nelle ultime settimane di campagna elettorale.
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Le urne in Germania chiuderanno alle 18:00.
Qui troverete tutti i risultati (salvate il link).
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📍📍📍“𝘈𝘱𝘳𝘪𝘵𝘦 𝘪𝘭 𝘤𝘦𝘳𝘷𝘦𝘭𝘭𝘰” è 𝘶𝘯 𝘱𝘳𝘰𝘨𝘦𝘵𝘵𝘰 𝘪𝘯𝘥𝘪𝘱𝘦𝘯𝘥𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘳𝘪𝘤𝘦𝘷𝘦 𝘧𝘪𝘯𝘢𝘯𝘻𝘪𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘥𝘢𝘭𝘭’𝘢𝘭𝘵𝘰. 𝘚𝘦 𝘩𝘢𝘪 𝘢𝘱𝘱𝘳𝘦𝘻𝘻𝘢𝘵𝘰 𝘪𝘭 𝘮𝘪𝘰 𝘭𝘢𝘷𝘰𝘳𝘰 𝘵𝘳𝘢𝘮𝘪𝘵𝘦 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵’𝘢𝘳𝘵𝘪𝘤𝘰𝘭𝘰 𝘦 𝘱𝘦𝘯𝘴𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘶𝘯’𝘪𝘯𝘧𝘰𝘳𝘮𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘭𝘪𝘣𝘦𝘳𝘢 𝘦 𝘕𝘖𝘕 𝘧𝘪𝘭𝘰-𝘨𝘰𝘷𝘦𝘳𝘯𝘢𝘵𝘪𝘷𝘢 𝘴𝘪𝘢 𝘯𝘦𝘤𝘦𝘴𝘴𝘢𝘳𝘪𝘢, 𝘱𝘶𝘰𝘪 𝘴𝘰𝘴𝘵𝘦𝘯𝘦𝘳𝘦 𝘭’𝘪𝘯𝘥𝘪𝘱𝘦𝘯𝘥𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘥𝘪 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘱𝘳𝘰𝘨𝘦𝘵𝘵𝘰 𝘢𝘭 𝘤𝘰𝘴𝘵𝘰 𝘥𝘪 𝘶𝘯 𝘤𝘢𝘧𝘧è 𝘵𝘳𝘢𝘮𝘪𝘵𝘦 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘭𝘪𝘯𝘬: https://ko-fi.com/apriteilcervello