Diritti
L’ideologia del nuovo Papa
Davide Mazzotta 08/05/2025

Il cardinale statunitense Robert Francis Prevost è stato eletto Pontefice, assumendo il ruolo di guida spirituale per oltre un miliardo di fedeli nel mondo.
Sulla carta la sua visione di Chiesa risulterebbe vicina a quella di Papa Francesco, ma andando nel dettaglio possiamo esaminare alcune sue prese di posizione e alcune dichiarazioni su varie questioni.
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POSIZIONI SUI TEMI LGBTQ+
Uno dei temi più discussi riguarda l’approccio di Prevost ai diritti LGBTQ+. Sebbene radicato nella dottrina cattolica tradizionale, che considera gli atti omosessuali “intrinsecamente disordinati”, Prevost ha rilasciato dichiarazioni contrastanti nell’arco del tempo. Nel 2012 aveva espresso preoccupazione per la diffusione in Occidente della promozione di uno “stile di vita omosessuale” e di famiglie definite “alternative”. Si è anche opposto all’introduzione dell’educazione di genere nelle scuole in Perù, definendo l’ideologia di genere “confusionaria” e promotrice di identità inesistenti.
Nel 2017 si era nuovamente schierato contro quella che lui definisce “ideologia di genere”, condividendo un post in cui veniva affermato: “Il governo paraguaiano rifiuta l’ideologia di genere: la famiglia è papà, mamma e figli”.
I suoi vecchi tweet (soprattutto verso l’amministrazione Trump) hanno destato molto scalpore a seguito della sua elezione, tant’è che il suo vecchio profilo Twitter è stato chiuso dopo l’apertura del nuovo profilo da pontefice, ma potete recuperare gli screen dei suoi vecchi post in quest’articolo.
Più recentemente, nel 2023, sul documento “Fiducia Supplicans”, che permette benedizioni non liturgiche per coppie dello stesso sesso, Prevost ha sostenuto un approccio moderato, parlando d’importanza di adattare tali direttive ai contesti culturali locali. “La Chiesa deve incontrare le persone dove si trovano”, ha detto, suggerendo una volontà di dialogo e la possibilità di benedizione per le coppie dello stesso sesso pur senza abbracciare posizioni progressiste.
Ben lontano quindi dalle posizioni iper-conservatrici di vari cardinali (come Ludwig Muller e Robert Sarah) che avevano parlato di “blasfemia” e “opera del diavolo” in relazione alla benedizione delle coppie omosessuali; ma anche ben lontano dalle posizioni di arcivescovi progressisti, come Matteo Maria Zuppi che aveva dichiarato testualmente: “Le benedizioni alle coppie omosessuali? Sono assolutamente favorevole, perché queste benedizioni sono una risorsa pastorale piuttosto che un rischio o un problema”.
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DIVORZIO E COMUNIONE
Sul divorzio Prevost si è allineato con le riforme di Papa Francesco, appoggiando la possibilità per i cattolici divorziati e risposati civilmente di accedere alla comunione, come previsto da “Amoris Laetitia”. Questa posizione ha suscitato critiche da parte dei settori più conservatori della Chiesa. “La Chiesa non è un tribunale, ma una madre”, ha ribadito in un’intervista, sottolineando l’importanza di un approccio pastorale che metta al centro l’umanità dei fedeli.
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IMMIGRAZIONE
Prevost si distingue anche per il suo impegno su questioni sociali come l’immigrazione e la povertà. La sua lunga esperienza in Perù, dove ha servito comunità emarginate, lo ha portato a sostenere con forza l’accoglienza dei migranti. “Costruire ponti, non muri” è un principio che ha incarnato nel suo lavoro con Caritas Perù e nella sua attuale presidenza della Pontificia Commissione per l’America Latina.“Costruire ponti”, “essere sempre pronti a ricevere chi ha bisogno di amore” sono state delle parole pronunciate da Robert Francis Prevost pochi minuti fa nel suo primo discorso da Papa eletto.
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DONNE NEI RUOLI ECCLESIASTICI
Prevost ha espresso posizioni contrarie all’ordinazione delle donne nella Chiesa cattolica. Durante il Sinodo sulla sinodalità nell’ottobre 2023, ha dichiarato che “l’ordinazione delle donne non necessariamente risolve un problema, potrebbe crearne uno nuovo” .
Inoltre, ha sottolineato che la tradizione apostolica è stata chiaramente delineata, soprattutto riguardo alla questione dell’ordinazione delle donne al sacerdozio. Ha anche affermato che la Chiesa cattolica non deve necessariamente rispecchiare la società, ma “deve essere diversa” .
Queste dichiarazioni molto recenti indicano come il neoeletto Papa mantenga una posizione conservatrice opponendosi all’ordinazione delle donne sia come diaconi sia come sacerdoti.
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L’INFLUENZA POLITICA DEL PAPA
Nonostante si dovrebbe parlare unicamente di una guida spirituale, è un dato di fatto come le posizioni del Papa su questioni socio-politiche attuali siano in grado di influenzare il pensiero e la percezione di milioni (se non oltre un miliardo) di persone. Di questo ne sono ben consapevoli anche i leader politici, un esempio è dato da come la deputata statunitense Marjorie Taylor Greene (fedelissima del presidente Trump) abbia esultato per la morte di Papa Francesco, scrivendo testualmente: “Il male viene sconfitto per mano di Dio”, riflettendo la speranza del mondo conservatore e dell’estrema-destra di trovare nuovamente un megafono della loro ideologia anche nella guida spirituale di oltre un miliardo di cattolici, dopo essere stati fortemente in contrasto con Papa Francesco soprattutto sui temi legati all’accoglienza degli immigrati.
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Per quanto riguarda Prevost non risulta un profilo fortemente schierato su vari temi attuali a differenza di tanti altri cardinali e arcivescovi considerati papabili per ricoprire questo ruolo (le dichiarazioni riportate sopra sono le uniche che si trovano sulle sue posizioni ideologiche), la direzione che prenderà il suo pontificato la scopriremo sicuramente sulla base delle sue future affermazioni e prese di posizione.
Tuttavia dalle poche dichiarazioni rilasciate nel corso del tempo è facile pensare si tratti di un conservatore sui temi legati alla comunità lgbt+, identità di genere e ruolo delle donne all’interno della Chiesa, che ha tentato di allontanarsi dalla frange iper-conservatrici non chiudendo totalmente alla benedizione delle coppie omosessuali in ogni luogo e appoggiando la possibilità di accedere alla comunione per i fedeli divorziati. Il vero punto di rottura, però, con l’estrema-destra potrebbe molto probabilmente essere il suo approccio nei confronti degli immigrati e dell’accoglienza (proprio come fu per Papa Francesco).
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